sabato 9 agosto 2008

VERSO CASA

ACIDO FRESCO

Proprio quando tutto si stava per risolvere con un bel BOOAM, un drone approfittò della situazione per aggrapparsi al braccio del predator e disattivare, involontariamente, l’autodistruzione. Un fuocherellino blu e molte scintille di vari colori confermarono il guasto. Il giovane cacciatore scagliò a terra un detonatore che sollevò una nube di fumo nero, che gli permise di scappare; corse come il vento e si fermò di fronte ad un altarino distrutto dal tempo. Sopra c’era un magnifico, anche se coperto di polvere, giavellotto in adamantio. Lo afferrò con ammirazione e lo scagliò nella nube che si era lasciato dietro; si levarono diversi rantolii e guaiti di aliens, e nell’aria si levò odore di bruciato a causa dell’acido. Era tutto tranquillo, intorno. Si avvicinò ad una delle carcasse, si chinò e staccò un dito all’alien. Avvicinò la fronte e si marchiò come i suoi predecessori , urlando di dolore e soffocando nel fumo provocato dalle sue carni che sfrigolavano a contatto con l’acido. Aveva dimostrato di saper cacciare, e ora poteva fare la cosa che aveva voluto fare fin da quando aveva messo piede in quel Vjun di posto: tornare a casa.

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